La Richard Ginori, storica azienda di Sesto Fiorentino famosa per le sue porcellane vendute in tutto il mondo, negli ultimi anni ha avuto un destino davvero travagliato: dichiarata fallita nel 2013, è stata acquistata pochi mesi dopo dal gruppo Gucci. Ciò ha decretato in pratica il passaggio dell’azienda alla Francia, in quanto il gruppo Gucci è controllato dalla francese Kering, che tra gli altri è proprietaria dei marchi Yves Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Ulysse Nardin e molti altri.
La storia della Richard Ginori ebbe inizio nel 1735, quando il marchese Carlo Ginori inaugurò la Manifattura di Doccia, località adesso inglobata all’interno del comune di Sesto Fiorentino, a poca distanza da Firenze. Nel frattempo, a Milano nel 1830 nacque la Società per la fabbricazione delle porcellane lombarde, rilevata da Giulio Richard nel 1842, che in seguito divenne Società Ceramica Richard.
Nel 1896, l’11 ottobre, avvenne la fusione tra la Manifattura di Doccia e la Società Ceramica Richard, dando vita a quella che oggi è la Richard-Ginori. La fusione portò un notevole impulso all’attività, vennero potenziati i laboratori e automatizzati una serie di processi molto costosi. In seguito, la società venne quotata in borsa, rimanendo nel listino per molti anni.
Durante il secondo dopoguerra, tra cessioni e acquisizioni, si configurò uno scenario nuovo e dinamico: prima Richard-Ginori si fuse con la Pozzi, dando vita alla Pozzi-Ginori, la quale venne poi acquisita in varie parti, da diverse aziende sia italiane che internazionali. Purtroppo però la situazione non era delle più rosee, in quanto nel 2012 l’azienda aveva accumulato debiti per oltre 40 milioni di euro, e in agosto fu costretta a sospendere l’attività, con 330 lavoratori messi in cassa integrazione. Il 9 ottobre dello stesso anno fu depositata la richiesta per l’amministrazione straordinaria, e il 7 gennaio 2013 i giudici del tribunale di Firenze ne decretarono il fallimento.
L’unica proposta d’acquisto dopo il fallimento arrivò da parte del gruppo Gucci, con un’offerta di 13 milioni di euro: lo stabilimento venne riaperto il 5 giugno 2013, ma il futuro dell’azienda è ancora incerto, in quanto venne concordato con i sindacati un taglio di 200 lavoratori nel 2019. Nel frattempo il Museo Richard-Ginori della manifattura di Doccia è stato acquistato dallo Stato nel 2017, e oggi fa parte dei musei del Polo regionale della Toscana, e dopo una serie di lavori di restauro verrà riaperto al pubblico. All’interno, il museo è ordinato secondo le fasi dell’attività dell’azienda, dal marchese Carlo Ginori, passando per i suoi figli e i suoi nipoti, fino alla fusione con la Società Ceramica Richard. All’interno ci sono una serie di pezzi anche di altre aziende, come la collezione della manifattura Palme di Pisa. Infine, vi è una sezione dedicata ai più piccoli, affiancata da una biblioteca e da un archivio.
La Richard-Ginori produce porcellane di ogni tipo: dalle collezioni agli accessori da tavola, da pezzi da salotto a vere e proprie opere d’arte, oltre ad una serie di prodotti studiati apposta per il mondo dell’hotellerie.
Pezzo forte dell’azienda sono le collezioni, ispirate a situazioni uniche e vere e proprie icone di stile. Ad esempio, la collezione giardino dell’Iris si ispira ad uno dei più evocativi giardini di Firenze, ai piedi di Piazzale Michelangelo, con decori interamente dipinti a mano realizzati da artisti di fama mondiale, ad abbellire entrotavola e vasi per un complemento d’arredo davvero unico. Anche la collezione Antico Doccia fa parlare di sè, con piatti e vassoi di un colore bianco candido, complessi nella sua essenzialità, e teiere e caffettiere di stampo classico ma sempre elegantissime.
A proposito di piatti e teiere, buona parte della linea Richard-Ginori ha a che fare con l’arredamento da tavola, a cominciare da serviti di tè e caffè, accompagnati da accessori come piattini, portauovo e teiere. Interessante anche la linea di posate, che si svincola dalla porcellana, ma che rimanda allo stile classico dell’800 con il fascino unico del made in Italy, a cui si affianca una linea di cristalli e bicchieri, ispirati a diversi stili: dal minimal della collezione Baronetto fino all’artistico della collezione Marchese. Infine, per quanto riguarda l’arredamento living, Richard-Ginori propone una serie di vasi, luci, abat jour, portacandele e portafragranze, tutti affiancati da materiali pregiati come tessuti e inserti in legno.
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