Di questi tempi sono sempre di più le persone in cerca di spunti e consigli su come far fronte al caro prezzi e, quindi, a un’inflazione che sembra in costante aumento. Nell’attesa che arrivino tempi migliori abbiamo deciso di andare a fondo della questione e di cercare consigli pratici su come cimentarsi con il riciclo o il riuso creativo. Queste attività, come ben spiegato su https://www.pianetadonne.blog/category/riciclo-creativo/ ci permettono di godere di tanti vantaggi e, tra questi, vi è anche un considerevole risparmio economico. Vediamo in cosa consiste il riciclo creativo e come possiamo iniziare a dare nuova vita a ciò che, un tempo, consideravamo semplici rifiuti.
Il principio alla base del riuso creativo coincide con una grande legge della fisica: nulla si distrugge, tutto si trasforma. Effettivamente è impossibile far sparire dal pianeta un qualsiasi oggetto perché, anche polverizzandolo con un lanciafiamme, ne resterebbe comunque traccia. Quindi a partire da questo presupposto si può iniziare a ragionare sul riuso creativo che, molto semplicemente, mira a dare nuova vita a oggetti che, per varie ragioni, sono giunte alla fine del loro ciclo di vita.
E così una vecchia console di gioco diventa un orologio mentre uno pneumatico malandato si trasforma in un grazioso tavolino da salotto. Le vie del riuso sono infinite proprio perché “qualsiasi cosa può diventare qualcos’altro”. Peraltro stanno nascendo sempre nuovi brand e aziende che fanno del riuso il loro core business, come ad esempio gli artigiani che riutilizzano bottiglie, barattoli o scarti di altri materiali per realizzare gioielli e accessori per la casa.
Il riuso offre una gran varietà di benefici. Innanzitutto permette di produrre una quantità nettamente inferiore di rifiuti, a vantaggio anche dell’ambiente. In secondo luogo può far guadagnare piccoli gruzzoletti dalla rivendita sul mercato dell’usato e su quello dell’artigianato. Infine consente di prendere consapevolezza dei propri consumi e, quindi, di evitare di accumulare cose di cui, in realtà, non abbiamo davvero bisogno.
Riutilizzare degli oggetti, oggi, è diventata un’abitudine di grande tendenza che assume un significato opposto a quello di qualche anno fa, quando i beni di seconda mano erano considerati di minor valore. Basti pensare che gli oggetti “vintage” oggi, sono venduti anche a prezzi maggiori rispetto a quelli nuovi, soprattutto nel mercato del collezionismo.
Prima di gettare via qualcosa, quindi, vale la pena chiedersi se possa essere riutilizzato o se, in zona, conosciamo artigiani creativi capaci di ridargli una nuova vita. Se non si dovesse riuscire a trovare una buona collocazione si può comunque provare a rivederlo sul mercato dei beni di seconda mano, in uno dei migliaia di marketplace che si possono trovare sia in città che online.
Infine, se l’oggetto non è vendibile o riutilizzabile potrà sicuramente trovare una nuova collocazione altrove, magari presso chi potrebbe averne bisogno. Solo dopo aver valutato tutte queste opzioni ci si potrà disfarci a cuor leggero del oggetto, sempre seguendo le norme di smaltimento previste dalla circoscrizione comunale in cui si vive.
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