Il cappuccino è una vera e propria icona della caffetteria italiana: preparato con amore dai baristi al mattino e bevuto da persone appartenenti a ogni ceto sociale, è da sempre una bevanda che si beve fuori: è raro che venga preparata in casa, sia perchè è l’ingrediente chiave di una tipica colazione al bar, sia perchè (motivo più pratico) è ben più difficile da fare rispetto ad un caffè, a meno che, ovviamente, non si abbia l’attrezzatura necessaria. Volete imparare a fare un cappuccino a regola d’arte fatto in casa? Seguite questa semplice guida e non potrete sbagliare!
Occorre infatti sfatare il mito che la magia setosa del cappuccino va oltre la portata delle macchine da caffè di casa, che è semplicemente un procedimento troppo delicato da fare da soli, che in sostanza è meglio prenderlo al bar. Ma la verità è che un ottimo cappuccino è una vera e propria delizia per gli amanti del caffè più esigenti, e si può fare tranquillamente a casa. Ci vuole un po’ di pratica a mescolare con maestria le giuste dosi di acqua, vapore e schiuma, e soprattutto ci vuole l’attrezzatura giusta: avrete bisogno di una macchina per caffè espresso con una bacchetta per il vapore incorporata. E naturalmente, come base dovrete usare un caffè di ottima qualità.
Iniziamo con aver ben chiare le dosi: un cappuccino fatto a regola d’arte è una bevanda di circa 150 ml, contenente 25 ml di caffè espresso e 85 ml di latte fresco. La schiuma crea il volume aggiuntivo. Per un cappuccino al meglio, versate il latte freddo in una brocca fumante di metallo, piena circa per un terzo. Rilasciate quindi il vapore dalla bacchetta fumante per due secondi per eliminare l’eventuale acqua residua, immergetene la punta nel latte e avviate il getto. Quando la schiuma aumenta e il volume del latte aumenta, abbassate il meccanismo, mantenendo sempre la punta immersa e inclinata per creare un vortice. Ricordate mai di non mescolare inutilmente, cioè lasciate che l’azione naturale circolante faccia il lavoro.
Continuate a mantenere in azione il vapore fino a quando il latte raggiunge i 65 gradi (le prime volte controllate tramite una sonda o un termometro da cucina, poi con un po’ di esperienza vi verrà automatico capire quando è arrivato a temperatura, poichè il suo volume raddoppierà). Adesso, battete la base della brocca con decisione sul piano di lavoro per comprimere la schiuma.
Il latte è pronto: non vi resta che preparare un espresso in tazza grande (idealmente, una tazza da cappuccino), e versare il latte schiumato direttamente nella tazza, puntando prima verso il centro, quindi proseguendo con un movimento circolare verso il bordo. Infine, azionate il vapore ancora una volta per eliminare eventuali residui di latte.
Il vostro cappuccino a regola d’arte fatto in casa è pronto. Ma cosa possiamo dire della schiuma? Innanzitutto, la sua consistenza dipende dal contenuto di grasso del latte. Se volete un cappuccino più vellutato e ricco, dovrete usare il latte intero. È possibile sostituirlo con del latte scremato, sacrificandone un po’ la consistenza: la schiuma prodotta dal latte scremato è infatti più leggera e simile alla meringa, e si scioglie più velocemente.
Fino a pochi anni fa, pensare di usare altri ingredienti nel cappuccino era pura eresia. Adesso, nell’epoca dell’innovazione in cucina, molti tabù sono stati sdoganati, e non è raro trovare dei cappuccini “arricchiti” di gusti particolari. Iniziamo dal più classico, che a dire il vero si sposa alla perfezione con caffè e latte: è il cacao. In polvere può essere utilizzato per decorare la parte schiumosa del latte, mentre usarlo sotto forma di granelli di cioccolato consente di arricchire il caffè dandogli un gusto extra più dolce.
Altre varietà di cappuccino molto particolari includono cannella in polvere a decorare la schiuma, oppure curcuma mescolata assieme al latte: ciò dona alla bevanda un gusto esotico, ben diverso dall’originale, ma che farà innamorare i più all’avanguardia e i più curiosi in fatto di gusti a tavola. Infine, ricordate che potete sempre sostituire il latte intero o scremato con varianti alla mandorla, alla soia o al riso, per ottenere gusti leggermente diversi, o per poter bere un cappuccino in tranquillità anche in caso di intolleranze alimentari.
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